domenica 6 marzo 2005

 IO DO' RAGIONE A HUGH GRANT!

Ebbene sì! Tutti se la sono presa con Hugh Grant a Sanremo, dicendogli che è stato imperturbabile e non ha reagito agli stimoli di Paolo Bonolis. Ma qualcuno ha provato a mettersi nei panni di Hugh? E' un attore inglese, non parla l'italiano e non ha mai visto in vita sua nè il Festival di Sanremo nè Bonolis nè tantomeno la Clerici . Si ritrova su un palco con una platea di presenzialisti, affiliati ai clan di Gigi D'Alessio ,commercianti e assessori locali, dove trova una tavola imbandita per un tè alle dieci di sera, con un conduttore che , pur sapendo bene l'inglese (Bonolis ha una moglie e due figli statunitensi coi quali parla un fluent english), gli parla un po' in italiano un po' in un inglese maccheronico che sta a metà tra Totò, Sordi e er Cipolla, con una gag decisamente non fortissima nella quale viene messo un gatto sul tavolo , in riferimento alle nostre lezioni d'inglese che dicono sempre "the cat is on the table" . Insomma ,già per un italiano non era il massimo della comicità, ma sicuramente per un inglese non era proprio comicità, in assenza degli strumenti per capirla. Poi arriva la Clerici che storpia in malo modo la splendida canzone "she" (colonna sonora di Notting Hill) . Che cosa ne sa Hugh che alla Clerici piace fare le figuracce? Provate a ribaltare la situazone e pensate che un nostro famoso attore, che so, Sergio Castellitto, sia ospite di una famosa manifestazione inglese, e venga accomodato in un tavolo pieno di Tortellini e mortadella, per poi essere coinvolto dal conduttore in giochi verbali inglesi di cui non capisce nulla, e alla fine un'inglesona piena di fish and chips gli dedica un famoso brano italiano stonando e storpiando le parole. Il povero Sergio aspetterebbe con pazienza la fine del suo momento per poi tornare a Roma a dire "sti inglesi so' mezzi matti!" .

4 commenti:

  1. Il mio mito...HUGH GRANT!!!

    Sono co ntenta di non aver guardato il festival di Sanremo per vedere uno scempio di quello che un tempo era veramente il festival della canzone italiana.

    Per non contare la Clerici che sarebbe stato meglio restasse tra i fornelli...visto che li è abituata a far casini...ma in eurovisione potevano evitarcelo.

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  2. Si direi che il paragone che hai postato nel mio blog rende perfettamente l'idea. Si tende a fare del consumismo commerciale in ogni occasione..anche sulla morte di parecchia gente che ha sacrificato la propria vita per far si che miglirasse la nostra. Questo è il ringraziamento.

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  3. E meno male che me lo sono perso il Festival...

    Un saluto...Marigiò*

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